Dizionario della ripartizione delle spese in condominio

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Dizionario ripartizione spese in condominio

Prima edizione – Ottobre 2016

Autore: Avv. Rosario Dolce

Editore: Gruppo CONDOMINIOWEB

e-Book 129 pagine

Estratto e-Book:

Limiti inderogabili – Menomazioni de diritto del condòmino – Casistica giurisprudenziale

La materia è classificata alfabeticamente con oltre 100 schede pratiche per una veloce consultazione.
Ciascuna voce comprende un puntuale commento, corredata da esempi pratici e giurisprudenza aggiornata.

Introduzione

La scelta dei criteri di ripartizione delle spese è un momento clou della vita condominiale, nel senso che non sempre i criteri adottati o da adottare mettono d’accordo i condòmini e questi con l’amministratore.
Le esigenze generali di uniformità dei criteri non si sposano con la peculiare ed eterogenea configurazione strutturale delle “parti comuni”, presenti in ciascun edificio.
Il Codice del Condominio segna, quindi, delle regole di massima: le quali, tuttavia, fanno sempre salva la libera autodeterminazione dei condòmini.
Nello specifico, l’articolo 1123 codice civile declina una serie di criteri di ripartizione, organizzati in funzione del valore delle parti comuni, del loro uso e, infine, del loro asservimento in favore di un gruppo di condòmini.
Gli articoli seguenti disciplinano, invece, le modalità di ripartizione della spesa per la conservazione e il godimento di singole parti comuni ad uso specifico, come sono le scale e l’ascensore (1124), il solaio divisorio (1125), il lastrico solare e la terrazza a livello (1126).
Ora, se dal punto di vista generale sono stati indicati i modi con cui è possibile, astrattamente, ripartire le spese, dal punto di vista specifico, lo stesso legislatore del Codice ha precisato il “metodo”, con il quale esse spese possono (anzi, devono) essere ripartite tra i condòmini.
L’articolo 68 delle disposizioni di attuazione al codice civile discorre, a tal proposito, dei “millesimi di proprietà”.
I millesimi proiettano il valore della comproprietà sulle parti e sugli impianti comuni all’esterno nei confronti di ciascun condòmino e costituiscono l’unità di misura con cui è possibile declinare l’entità della spesa funzionale alla debita conservazione o necessaria al relativo godimento.
La proporzionalità tra quote è rimessa a valutazioni specifiche e tecniche effettuate a monte, previo utilizzo di coefficienti particolari: ciascuno in grado di equilibrare e bilanciare tutte le esigenze di sorta.
Le modalità di contribuzione alle spese da parte dei condòmini è talmente vasta che non poteva essere racchiusa all’interno di una previsione normativa. Ecco perché l’articolo 1123 codice civile fa salve le convenzioni contrarie. Ciò vuol dire, che sul piano negoziale, i comproprietari possono stabilire diversi criteri di suddivisione della spesa, purché essi raggiungano l’unanimità dei consensi.

La presente opera è riservata, principalmente, ai condòmini e agli amministratori per aiutarli a districarsi in questa “giungla” di norme e situazioni. Si tratta di un lavoro volutamente agile e spedito, al fine di fornire un metodo semplice per individuare quali criteri applicare per ciascuna delle tipologie di spese.
Con i dovuti distinguo si tratta, dunque, di una sorta di dizionario, posto a servizio del “Condominio degli Edifici”.

Questo documento è disponibile presso la sede provinciale ANACI di Ascoli Piceno e Fermo

 

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